Una passeggiata tra le Nuvole di Roma
“Più libri più liberi” la bellissima frase con cui apre la nuova la fiera dei libri del 2019 nella nuvola di Fuksas… sono curiosa di vedere questa struttura tanto discussa e colgo l’occasione di questa fiera.

Ci prepariamo con i nostri bagagli ogni volta che usciamo di casa, la nostra preparazione sempre abbastanza lunga seppur più organizzata e ci porta via sempre molto tempo, ma la gioia e l’amore di un figlio fa passare ogni piccola fatica.
Arriviamo all’ E.U.R. e troviamo subito parcheggio (la nostra piccola fortuna quotidiana e per chi è di Roma sa bene di cosa parlo), arrivati di fronte al Centro dei Congressi rimango molto stupita dal grande flusso di persone, ma fortunatamente la fila scorre velocemente.

Purtroppo l’organizzazione lascia molto a desiderare, transenne poste su rampe per i disabili impediscono un facile accesso (no comment!!), l’entrata e l’uscita si confondono perché sono poste allo stesso ingresso, i controlli delle borse molto superficiali (la borsa di Giulia non è stata proprio controllata!!) e così tutto il resto della fiera mal organizzata.

Entriamo nel piano interrato e la Nuvola non c’è, una sala immensa ci accoglie e ghermita di persone che si affannano a comprare e leggere libri, sono inizialmente un po' spaesata non avrei mai immaginato che tante persone fossero interessate alla lettura, mi fa molto piacere, ma lo spazio è poco per così tante case editrici, ovviamente vengo letteralmente fagocitata e trasportata da libri per bambini (interessante come si viene proiettati verso il futuro e l’interesse dei propri figli… vi assicuro che non è così scontato).

Giulia è letteralmente impazzita nel vedere tante persone, luci e colori ed è molto emozianata, è sempre molto bello vederlo negli occhi puri dei bimbi.
Alzo gli occhi e l’interpiano è immenso, la sala non ha un gran valore architettonico, solo immensa e con mega travi di metallo per sostenere l’intero impianto, semplice scopo è quello di avere una grande sala, ma senza nessun valore, solo racchiudere uno spazio. La pavimentazione è in travertino, omaggio alla città di Roma, materiale simbolo della città eterna. La struttura non è bellissima a mio avviso, ma non si può parlare finchè non si vede un’intera opera architettonica, spesso si cambia idea come esattamente un dipinto.
Passiamo molto tempo a vedere, leggere e studiare i libri per bambini e mi viene un’idea (ma non vi dico altro per scaramanzia…), MA ORA BASTA LIBRI VOGLIO VEDERE LA NUVOLA!!
Prendiamo l’ascensore di vetro per salire al piano superiore, mi piacciono molto gli ascensori in vetro li trovo molto interessanti e mi danno un profondo senso di libertà.

Finalmente eccola là cotanta attesa Nuvola e molto discussa… la guardo con molta curiosità e le forme morbide e le linee curve sono in pieno contrasto la struttura forte e rigida della pelle esterna, a mio parere molto brutta e poco leggera, non dà la possibilità di far percepire la Nuvola al suo interno e appesantisce tutto con estrema rigidità.
Mi spiace molto in questa “riuscita” o è stata pensata così?

La Nuvola bianca di un tessuto in fibra di vetro micorforata (ho dovuta toccarla da bravo Architetto) è rigida e ben resistente, una nuvola architettonica e in totale contrasto con questa struttura, ma sembra quasi ingabbiata quasi volesse fuggire da questa armatura che è la pelle esterna (sembra quasi una Teca). La pavimentazione è in parquet, da morbidezza alla Nuvola.

Potrebbe sembrare tutto molto austero e rigido e forse lo è, forse Fuksas non voleva dare questa sensazione di rigidità nella sua struttura, forse voleva dare un profondo senso di libertà come le nuvole che sormontano la città eterna, ma in questa struttura/pelle così dura, in questa crosta e linee rigide (che vogliono mantenere le linee razionali della città razionalista che è l’E.U.R.) forse è riuscito lo stesso in questo intento.

La Nuvola sembra voler volar via nella sua leggerezza sopra Roma e rompere gli schemi delle linee razionali della sua gabbia.

Forti e robusti pilastri sorreggono la Nuvola che a sua volta è composta da singole e uniche travi di metallo che sorreggono il telo in fibra di vetro che simula la Nuvola. Passerelle che entrano ed escono come spade nei fianchi della Nuvola sembrano voler mantenere la Nuvola e ostacolarla nel suo viaggio di libertà.

Prendiamo un ulteriore ascensore per poter entrare direttamente dentro la Nuvola, anch’esso in vetro ma questa volta non mi sento proprio sicura e non riesco a spiegarmi da cosa possa essere dovuta questa sensazione di insicurezza… il ponte (la passerella-spada) che ci accoglie fuori dall’ascensore che ci congiunge con la Nuvola ha un piccolo dislivello con il pianerottolo dell’ascensore e questo crea un piccolo impedimento per il passeggino, un piccolo dislivello, un gradino fastidioso, lo superiamo facilmente ma penso a chi è su di una sedia a rotelle se possa superare con altrettanta facilità questa piccola barriera architettonica. Non è enorme, ma anche un centimetro può essere una montagna per chi ha disabilità. Un piccolo errore che può distruggere un architetto di grande fama.

Purtroppo seppur una piccola svista può sembrare agli occhi di qualsiasi cittadino una forte mancanza di sensibilità, soprattutto dopo tante polemiche che questo edificio ha avuto. Ma la vera responsabilità è sul serio dell'Architetto o della ditta?
Siamo all’interno della Nuvola e Giulia è molto presa da tanta novità, mi piace stimolare mia figlia seppur così piccola…

Nonostante le piccole mancanze e spazi poco pensati vedo la Nuvola nella sua interezza e mi piace sempre più anche se si può avere un’idea molto più romantica della Nuvola, più morbida, essa è pragmatica e con uno stile “neo-industriale”, una “Nuvola Architettonica”.

Mi ritengo soddisfatta della giornata, usciamo dall’edificio e l’aria è rigida, l’inverno è arrivato, il Natale è alle porte e con il pensiero di questo primo Natale pieno di un nuovo amore mi giro verso la Nuvola prima di avviarci verso la macchina e La vedo lì pronta per poter uscire e fuggire dalla sua gabbia di metallo con la sua forza e leggerezza… che sia il simbolo del futuro di Roma, Il futuro bloccato dal passato della città?
Nota tecnica per i più appassionati:
Tutto ebbe inizio nel giugno 1998, quando il comune di Roma e l’allora Ente Eur, indissero un concorso internazionale per la progettazione del nuovo Centro Congressi Italia. La giuria, proclamò vincitore Massimiliano Fuksas e il bando di gara per la progettazione, costruzione e gestione della struttura fu indetto nel 2001 e vinto nel 2002 dalla Centro Congressi Italia Spa. Il progetto esecutivo, redatto dall’architetto, fu approvato nel marzo 2007 e contestualmente fu emesso il bando di gara per la costruzione. A questo punto il via! La posa della prima pietra avvenne l’11 dicembre 2007 e i lavori iniziarono nel febbraio 2008. Da lì, a causa di problemi legati a ristrettezze di bilancio, l’ultima data di inaugurazione, prevista in concomitanza con l’Expo2015, venne posticipata. I lavori sono terminati il 30 giugno 2016.

Tuttavia il fatto di essere ancora un cantiere in costruzione, non ha permesso alla struttura di non ospitare alcuni eventi nel corso degli anni…


Nel 2013 ci fu la presentazione del nuovo HTC One e nel 2014 la bellissima sfilata dello stilista Gattinoni. La scelta di questa location non è stata casuale. Lo stilista, infatti, presentava una collezione in cui la donna appariva elegante, eterea, impalpabile; gli abiti in tulle, le piume, le trasparenze, erano tutti elementi che gridavano leggerezza così come la struttura scelta per realizzare la passerella. L’idea di un edificio che pare fluttuare nell’aria, che dà l’idea di camminare tra le nuvole del cielo romano, non poteva essere più azzeccata.
Si tratta di una grande teca di acciaio e vetro alta 40 metri, larga 70 e lunga 175. Al suo interno, piano -1, abbiamo le sale congressuali, di cui la Plenaria in grado di ospitare 6.000 persone. Nel piano intermedio ci sono gli uffici del business center e, al cosiddetto “livello forum”, una zona polivalente proprio sotto l’Auditorium. Questo è in grado di ospitare 1.800 persone, con posti distribuiti tra platea e galleria. E’ rivestito all’interno da pannelli di ciliegio americano, e all’esterno di legno nero: per garantire un’acustica perfetta. A completare il tutto ci sono 15 ascensori, di cui 8 panoramici, e due scale mobili.
E, all’interno di una struttura come questa, non poteva mancare un hotel di lusso. Autonomo rispetto al Centro Congressi, gode della bellezza di 439 stanze e di un parcheggio interrato con 600 posti auto.

Un complesso senza eguali che “connoterà il quadrante Eur non solo come Business District ma anche come attrattore del turismo congressuale, consentendo a Roma di posizionarsi al pari delle grandi capitali del mondo”, dice il presidente di Eur Spa Roberto Diacetti. La Nuvola sarà operativa dal 2017 e nel 2018 ospiterà il suo primo grande congresso, il Congresso mondiale degli avvocati (Iba).

Il progetto è costituito da tre distinti elementi architettonici: la Teca, la Nuvola, e la Lama. L’ingresso principale al Centro Congressi avviene da Viale Cristoforo Colombo, attraverso una cordonata parzialmente scoperta che conduce al piano interrato, che ospita il foyer e le aree di accoglienza e sicurezza del progetto. Da questa area è possibile accedere all’ampio spazio congressuale e espositivo, flessibile e modulabile con pannellature scorrevoli, che può ospitare fino a 6 mila persone.

La Teca, l’elemento architettonico che contiene al suo interno la Nuvola, è realizzata con una struttura in acciaio ed una facciata a “doppia pelle” in vetro. All’interno, 7.800 mq di nuovi spazi pubblici possono ospitare conferenze pubbliche e private, mostre ed eventi di larga scala. Sospesa all’interno, la Nuvola, elemento principale ed iconico del progetto, è rivestita da 15 mila mq di fibra di vetro membrana altamente avanzata e silicone ignifugo.

Al suo interno è contenuto l’auditorium, con i suoi 1.800 posti, e cinque livelli principali sono collegati fra loro con scale mobili e alla Teca con passerelle sospese. Il rivestimento dell’auditorium con pannelli curvi in legno di ciliegio americano, assicurano condizioni acustiche ottimali.

Infine, la Lama, un edificio dal funzionamento indipendente ed autonomo, ospita nei 17 piani ed oltre 18 mila mq un hotel da oltre 400 stanze, 7 suite, una SPA e un ristorante, che offrirà alloggio ai congressisti

La Nuvola, sostenibilità e antisismica
L’edificio ha un comportamento strutturale in grado rispondere adeguatamente a onde sismiche di minore o maggiore intensità. Gli isolatori sismici dell’edificio hanno una rigidezza orizzontale che risponde ottimamente in caso di eventi di minori intensità, mentre la loro bassa rigidezza verticale consente ampie oscillazioni con basse accelerazioni durante le scosse più violente.
Per quanto riguarda l’attenzione alla sostenibilità, il condizionamento dell’aria avviene tramite pompe di calore reversibili, equilibrate mediante scambio di tipo geotermico con l’acqua del vicino lago artificiale dell’EUR, assicurando il comfort degli ambienti in estate ed inverno, il raggiungimento di prestazioni energetiche elevate e, contemporaneamente, la riduzione del consumo di energia elettrica.

I pannelli fotovoltaici posizionati sulla copertura, in vetro e wafer di silicio, contribuiscono alla produzione di energia e, mitigando la radiazione solare, proteggono l’edificio dal surriscaldamento. A regime, il carico di potenza del Nuovo Centro Congressi sarà fornito dalla centrale della cogenerazione, dall’impianto geotermico e fotovoltaico del complesso: la collaborazione di questi sistemi assicura che il complesso sia in grado di funzionare anche in casi di guasto tecnico. Inoltre è previsto un sistema di raccolta dell’acqua piovana, filtrata e quindi recuperata in serbatoi di stoccaggio.
SCHEDA PROGETTO
Nuovo Centro Congressi Roma-EUR “La Nuvola”
Luogo
Roma-Eur, Italia
Incrocio Via Cristoforo Colombo e Viale Asia
Periodo
Concorso (Prima Fase): Novembre 1998
Progetto Preliminare: Luglio 2001
Progetto Definitivo: Febbraio 2004
Progetto Esecutivo: Marzo 2007
Posa della prima pietra: 11 Dicembre 2007
Inizio lavori: Marzo 2008
Struttura della ‘Teca’: Maggio-Giugno 2010
Struttura della ‘Nuvola’: Febbraio 2012
Inaugurazione: Ottobre 2016
Cliente
Eur SpA
Progetto Architettonico
Massimiliano e Doriana Fuksas
Interior Design
Fuksas Design
Impresa costruzione
Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A.
Superficie costruita
55,000 sq. m.
Engineering
Plans: A. I. Engineering, Torino
Strutture
Studio Majowiecki; Studio Sarti
Acustica
XU – Acoustique, Parigi, A.I. Engineering, Torino
Lighting consulting
Speirs& Major Associates, Edinburgh, London
La Teca
Struttura metallica e cemento armato
Dimensioni
altezza 39m (altezza dal livello interrato 48 mt)
larghezza 70m
lunghezza 175 m
Facciate esterne e trasversali
vetro stratificato extrachiaro e vetro stratificato extrachiaro a lamelle
Facciate interne
vetrocamera con fattore solare sistema a cellule e vetrocamera con fattore solare sistema a cellule REI
Facciate esterne
16.075 mq
Copertura
11.000 mq
vetro con fattore solare e 3.000 mq di pannelli con fotovoltaico monocristallino
Pavimentazione interna
travertino
Forum
7.500 mq (piazza pubblica)
La Nuvola
Struttura metallica
Rivestimento
Telo Atex® 2000 TRL microforato
Pavimentazione
parquet industriale
Auditorium
1,800 posti
poltrona “Carla” per Poltrona Frau, progetto di Doriana e Massimiliano Fuksas
Bar e foyer
450 sq. m.
La Lama
Struttura metallica e cemento armato
Hotel – Hall – Ristorante: 2,600 sq.m.
Altezza
55 mt
Facciate
Vetrocamera di colore nero (grey + Energy N) con fattore solare ad alto rendimento energetico
Video… Un po' di polemica
Testi per “Nota tecnica per i più appassionati” presi da: Chiara Rocca - Autore - Snap Italy, www.architetti.com,
Immagini: @Fuksas
Foto: Scattate da me, @Fuksas